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Le grotte degli Sbraiati

le grotte degli sbraiatiParliamo in questa sezione delle Grotte degli Sbraiati bell’attrazione architettonica situata presso Zungri. Zungri è un paesino nei pressi di Tropea situato a circa 571 metri sul livello del mare, è particolarmente conosciuto come centro agricolo; è veramente poco esteso, si distende per circa 24 km e ha solamente una frazione, chiamata Papaglionti. Le origini di questo paese sono molto complesse e le prime notizie su insediamenti umani si hanno non prima del 1310 almeno secondo il documento nelle Rationes Decimarum Italiae, ovvero “Presbiter Nicolaus Cappellanus Ecclesie S. Nicolai de Zungri pro secunda decima solvit tar. II”.Altri studi più recenti hanno appurato la presenza di popolazioni anche in epoca preistorica, in quella della Magna Grecia ed in epoca romana.
Una delle attrazioni più caratteristiche della zona, ma anche la meno conosciuta, nonostante il suo grande valore storico, è il complesso delle Grotte degli Sbraiati. Le grotte sono scavate nella roccia a pochi metri dal paese e sono una testimonianza molto importante dell’insediamento dei monaci basiliani, gruppo religioso giunto nella zona durante il Medioevo. La storia narra che questi monaci per sfuggire alla persecuzione dell’imperatore d’Oriente vennero rifugiati in queste insenature naturali da gruppi di contadini locali i quali, animati da un energico spirito religioso, li seguivano nella preghiera.
Tutte le grotte, uniche nel loro genere (ad eccezione di alcuni ritrovamenti in Puglia e in Sicilia) sono costituite generalmente da un struttura unica, mentre altre, più piccole sono composte da più locali addirittura su due piani. Alcune grotte sono circolari mentre altre sono di forma rettangolare, moltissime hanno una meravigliosa volta a cupola.
La maggioranza delle grotte hanno poste di fronte un piccolo terrazzamento e quasi tutte sono comunicanti tra loro tramite piccole stradine; molto suggestiva la presenza di una rete idrica, ancora visibile, che si alimentava dalle sorgenti che sbucavano tra le rocce e finivano su alcune vasche poste all’entrata di alcune insenature.
Recentemente le grotte venivano usate in modo diverso rispetto alla proprie origini: i contadini che abitavano le zone tra il XVIII e il XIX secolo le utilizzavano per custodire attrezzi di lavoro e foraggi, mentre durante la seconda guerra mondiale divennero riparo contro i bombardamenti provenienti dall’alto.
Nonostante l’uso disparato di queste grotte, tutte sono ancora in perfetto stato e rappresentano uno dei valori storici-culturali più importanti della zona, nonostante siano ancora poco valorizzate.
Oggi nonostante la poca cura e attenzione rispetto a questi grandi reperti, il comune di Zugri ha iniziato ad incentivare il turismo culturale aprendo in città il primo museo provinciale di civiltà rupestre: assolutamente da visitare se siete amanti della tradizione autoctona.